L’intervista: Pierluigi Monticini
Semplice! un appassionato acquariofilio, che dopo molti anni e sacrifici sta pian piano realizzando i propri sogni e le proprie aspirazioni: divendare a tutti gli effetti un operatore del settore.
Come vedi personalmente la cultura italiana sul Discusrispetto a quella internazionale?
Rispetto a qualche anno fà sono stati fatti molti progressi, molto ancora c’è fa fare, anche in termini di preparazione di base.
Una domanda atipica ma importante, come vedi la preparazione tecnicadegli operatori di settore nella fattispecie gli acquaristi?
Per quanto riguarda gli operatori del settore, specie quella della ultima generazione, vedo una buona preparazione supportata anche da una grande passione e dedizione, anche se spesso non tutti hanno la possibilita di dimostrare le proprie capacità (per vari motivi).
Sei molto innamorato dei pesci selvatici in particolare l’Heckel.Spiegaci perchè questa passione?
Sono un discusofilo della prima ora, quando ho iniziato il “mito” era l’Heckel, anche oggi sembra lo stesso, per me non è cambiato nulla da quegli anni. L’alone di mistero, il suo habital, la sua difficoltà nella riproduzione ne fanno un pesce unico. Da cui difficlmente ti puoi allontanare.
Come sono i selvatici rispetto ai discus di allevamento da gestire?I discus Selvatici sono certamente più impegnativi degli ibridi da gestire, ma tutto dipende dal tipo di approccio che l’appassionato ha con questi pesci anche le soddisfazioni sono di gran lunga, maggiori. Comunque una volta acclimatati sono pesci molto robusti e di “carattere“.
Hai fatto delle spedizioni in Amazzonia per motivi di studio.Un ricordo o aneddoto da ricordare in particolar modo?
Ce ne sarebbero tanti da ricordare, ma devo lasciare spazio anche ad altri sul tuo sito, forze la più simpatica è stata quando nel bel mezzo di una battuta di pesca sul Rio Negro (sempre al Discus) si è rotto il motore della nostra barca, eravamo a molte ore di viaggio da Barcelos. I miei compagni per scherno mi hanno detto che saremmo tornati per Natale a Barcelos (era il 2 o il 3 Dicembre) ed Io ingenuamente dissi che il mio volo dal Brasile per l’Italia sarebbe partito il 6 Dicembre a San paolo – Loro mi rispose che il Natale era quello del prossimo anno!
Furtunatamente dopo una nottte passata alla deriva tra i flutti del grande fiume fummo raccolti da una barca di passaggio e rimorchiati fino al campo base di Barcelos dove sostituimmo il motore.
Le varietà che preferisco sono quelle “standard” come i Turchesi rossi (in parcolare i perlati) e i turchesi (tipo Wattley) ho riprodotto di tutto! Anche io in passato, sono andato dietro alle mode. Oggi penso che ci sia un ritorno al “selvatico”. Che criteri usi nella scelta dei riproduttori? Esistono selezioni più facili di altre da riprodurre?
Formo le coppie sempre da un gruppo di piccoli, raramente ho acquistato pesci adulti – Le selezioni più recenti sembrano più difficili (in linea generale da riprodurre) i vari spottati hanno grosse difficoltà a tirar su la prole. Quali sono gli aspetti più importanti nel gestire un allevamento?
Il tempo che si deve impiegare e la passione. Sicuramente un allevamento se fatto con dedizione impegna tantissimo, anche perché se devi dare da mangiare a degli adulti, passi. Ma se devi alimentare degli avannotti o dei piccoli in accrescimento, e cambiargli l’acqua e pulirgli le vasche, non c’è festa che tenga. Cosa metteresti al primo posto nella gestione di un allevamento più o meno grande?
Vedi sopra, il tempo è direttamente proporzionale al successo in allevamento.
Hai fatto una tesi sulle patologie dei Discus.Mi dici tre regole fondamentale per allevare discus?
Non è proprio così il titolo di Studio conseguito è Laurea Triennale in Acquacoltura ed Ittiopatologia. il Titolo della mia Tesi in Fisiolologia degli animali domestici di interesse veterinario C.M. Fisiologia della Riproduzione, “Messa a punto di Tecniche di Allevamento e Riproduzione Condizionata di Symphysodon discus discus (Heckel 1840).
Le tre regole: Tempo, passione, competenze.
Quali sono le malattie più comuni che possono presentarsi e,
esistono i presupposti per allevare pesci sani?
Sicuramente tra le malattie verificabili, quelle batteriche sono le più pericolose – i presupposti per allevare pesci sani ci sono tuttei, abbiamo tutti gli strumenti per farlo, in primo luogo un bel periodo di quarantena. (spesso però gli appassionati comprano pesci e li mettono subito in vasca con gli altri e poi si presentano i problemi anche se apparentemente e pesci acquistati sono sani).
Quali di queste metti al primo posto?
Non si puo’ fare una classifica dei vari fattori che determinano un buon allevamento, è il mix di tutti questi fattori che determina il successo. Eccoci arrivati alla domanda delle domande… se ti chiedessi di dare un solo consiglio
a chi vuole allevare i Discus, quale daresti?
Per quanto riguarda gli appassionati direi di fare prima un pò di esperienza con specie più facili, per quanto riguarda gli “allevatori amatoriali”, direi che se uno parte con l’idea di fare delle speculazioni parte subito con il piede sbagliato, al primo posto c’è sempre e rimarrà sempre la passione.
Eccovi alcune immagini dell’intervento di Pierluigi, uno dei relatori al DiscusDay di Bologna.
Pierluigi Monticini a fianco di Emiliano di Cicco
Guardate i dislivelli dell’acqua nelle varie stagioni
Una serie di immagini sulla stabulazione e tempi di pesca dei pesci selvatici
Grazie Pierluigi a presto rivederci sulle pagine di MondoDiscus mi auguro.
Forse forse… che qualche Heckel sia già in viaggio per la Toscana?
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