Visualizza Versione Completa : Fanghi sul fondo: poca circolazione o fattore positivo??
Buonasera a tutti, vorrei sottoporre una questione: la presenza di fanghi sulla superfice del fondo dell'acquario, è indice di cattiva circolazione dell'acqua, oppure va vista come fattore positivo, in quanto dopo giorni tali fanghi scompaiono, e nei punti in cui si formano le piante sono generalmente più rigogliose??
La questione è venuta fuori a seguito di un pensiero che mi è venuto in mente tempo fa, secondo la quale il mio negoziante asseriva che i fanghi vengono assorbiti senza alcun problema, mentre io propendo per pensare che suddetta presenza sia fattore di cattiva circolazione dell'acqua all'interno della vasca, e come riprova di ciò ritengo la morte di 4 corydoras nel giro di un mese un fattore plausibile.
per la cronaca non stò citando il mio acquario! :smle::smle:
fabio scarpa
05-03-15, 13:32
Le piante ne traggono sicuramente nutrimento, anche le alghe e la carica betterica però.
I fanghi vanno eliminati pena appunto un accumulo di fosfati che nel tempo diventano un elemento eutrofizzante, poi sempre con il tempo il fondo tende ad accumulare i batteri che derivano dalla degradazione dei fanghi, e chiaramente non è positivo.
Inserisci una foto ?
non ho un esempio reale è solo un discorso imbastito a seguito della morte di alcuni corydoras accaduta ad un altro cliente che appunto aveva chiesto info :thumbsu:
fabio che mi dici sulla ""migrazione"" dei fanghi verso il basso? anche nel mio acquario è capitato di vedere dello sporco depositato e dopo qualche giorno la linea nera pochi mm dal pelo del fondo, nei mesi successivi tale linea si ispessisce e le piante ne traevano un discreto giovamento. nel caso in cui tali fanghi permangono senza essere assorbiti dal fondo, si rischia anossia??
fabio scarpa
06-03-15, 19:35
Si, l'anossia arriva quando non passa più acqua ossigenata attraverso il fondo, se qualcosa fa da "tappo" ed il carico batterico è elevato può succedere un disastro.
....che si può risolvere eliminando i fanghi con sifonatura, o con un maggiore movimento dell'acqua giusto?
però mi sfugge una cosa: un fondo di ghiaia fine, tende a "filtrare" meno il fango verso il basso, quindi una granulometria maggiore o l'uso di terra, teoricamente potrebbero risolvere in parte la questione, come mai allora non si sente parlare di problemi di fanghi sulla superfice ad esempio della sabbia bianca ultrafine? perchè si da per scontato che venga sifonata regolarmente e che quindi tali fanghi non si possano formare del tutto?
volevo sapere un altra cosa: il fango è il prodotto finale della lavorazione dei batteri, più ce ne sono e più se ne formano, oppure è il nutrimento di questi ultimi che sintetizzano sotto il fondo?? mi verrebbe da pensare che un gran numero di batteri dovrebbero assorbire in breve tempo suddetti fanghi, se così non è allora andrebbe ridotta la carica batterica, e con che cosa si interviene???
francesco965
07-03-15, 11:39
ciao ,
guarda , non sono un esperto , ma vedo che gran parte di quelli che hanno problemi di batteriosi hanno di solito anche fondi grossolani dove lo sporco ci si annida e marcisce . la prima cosa che faccio di solito a chi me lo chiede è consigliare di mettere un fondo il più fine possibile .
sifonare bene il fondo , specie con una gestione basica , mi sembra indispensabile . :)
fabio scarpa
07-03-15, 21:27
Poi il discorso non è standard, per i discus serve un fondo fine a causa delle abitudini alimentari dei pesci, poi per non danneggiare i barbigli dei Cory, ma un fondo fine non lascia passare l'acqua favorendo l'insorgere di zone anossiche.
La tua interpretazione del fatto che non ci fanghi sono sulla sabbia bianca mi piace, ma non è vero che non ci sono, probabilmente è come dici te.
L'acqua sporca con le deiezioni dei pesci e carica di sostanza organica costituisce il nutrimento dei batteri saprofiti che crescendo e riproducendosi formano i fanghi, si sfrutta il metabolismo microbico per eliinare dall'acqua le sostanze organiche biodegradabili.
I fanghi quindi sono costituiti da una sospensione acquosa con una percentuale variabile di residuo secco organico costituito per la maggior parte da colonie batteriche, e in minoranza da materia inorganica come fosfai per esempio.
Negli impianti industriali bisogna stabilizzare i fanghi per ridurre la marcescenza dei fanghi stessi, c'è una fase aerobica dove si ottiene la mineralizzazione e una riduzione della carica betterica totale, è per questo che consiglio di mantenere il filtro sempre in condizioni aerobiche pulendo frequentemente il prefiltro e utilizzando un flusso idoneo.
Questa procedura però non garantisce una garanzia di igienizzazione.
Una corretta igienizzazione avviene in fase riducente con un redox molto basso, -500mV, in condizioni non alla nostra portata, e/o ad elevata temperatura, nemmeno questo è realizzabile.
Capisci quindi che i fanghi sono tutto quello che non deve esserci, sostanza organica con una carica batterica elevatissima, meno sono a contatto con i pesci e meglio è, come dici un semplice "studio" dei flussi permette alla maggior parte dei fanghi di essere aspirati dal filtro, e pulendo il prefiltro li eliminiamo.
tutto molto interessante, soprattutto la parte che riguarda il residuo secco, mi sta prendendo l'idea che anche tenendo bassi i fosfati con resine o frequenti cambi d'acqua, questi rimangono all'interno dell'acquario "legati" fra loro e formare il fango, e che se essi vengono smossi e si depositano sulle foglie o rimangono in sospensione circolante, possano aggrapparsi alle foglie, creando veri e propri banchetti per le alghe.
Mi era capitato in passato di avere formazioni di alghe nonostante fosfati e nitrati a 0, ed avevo dato interamente la colpa alla lampada led, che però in altri ambienti a parità di litraggio non creava nessun problema; rimuovendo però settimanalmente i fanghi in maniera più accurata, ho notato che il numero di alghe si è notevolmente ridotto e con il sifonatore se passavo fra le foglie trovavo formazioni di fango che erano precipitate e rimaste sulle foglie, nella stessa "zona" della pianta il numero di alghe era più spesso.
tuttavia il test non mostrava fosfati disciolti in acqua.
quindi ragionando così a livello filosofico, si può stabilire una correlazione fra: fosfati come parte secca del fango ---- grosse formazioni di fango ---- grossi quantitativi di fosfati ---- movimento dei fanghi ---- deposito su superfici fogliari o arredi ---- formazioni di alghe??
voglio fare una piccola prova nei prossimi giorni, misurando i fosfati prima del cambio d'acqua, poi prendendo una provetta dove si forma un pò di fango.
questa discussione si fa sempre più interessante!!!
:stuff::stuff::stuff:
maurizio bartalucci
08-03-15, 15:34
Ma porca miseria ma come ti si formano tutti 'sti fanghi in acquario? :startle:
fabio scarpa
08-03-15, 17:02
Il discorso dei fosfati nei fanghi non è così banale.
I test acquariologici sono in grado di misurare solamente i fosfati mineralizzati inorganici, i fosfati derivano dal mangime, e nel mangime sono in forma organica, quindi purtroppo non misurabile di nostri test, mentre nei fanghi sono presenti sia i fanghi "freschi" organici, che i "vecchi" mineralizzati inorganici.
Da qui si capisce ancora meglio la pericolosità dei fanghi, oltre all'elevatissima carica batterica, con il tempo rilasciano in maniera incontollata ed incontrollabile fosfati, a complicare la facenda le alghe sono in grado di ulizzare anche i fosfati organici, quindi ci potrebbero essere tanti fosfati "freschi" non misurabili e le alghe, se salta il rapporto Riedfield le alghe e non solo, sono in agguato e poi ci si domanda il perchè.
Quindi il sistema migliore per evitare concentrazioni elevate di fosfati, è una pulizia costante della vasca, dal filtro al fondo, e per quanto possibile alle foglie e agli arredi.
Per fare un test affidabile dei fosfati o lo fai per ia strumentale, o li mineralizzi, prelevi 20cc di acqua e fango e dividi in due parti, su una fai il test "normale", sugli altri 10cc di acqua ci metti qualche goccia di acido solforico (quello delle batterie per auto), aspetti una ventina di minuti e fai il test.
Se i risultati sono differenti dipende dal tiipo di fosfati presenti nei faghi.
Per inciso, i fanghi vengono chiamati fanghi di Kassebeer e decenni fa erano un must, più c'è n'erano e meglio era, poi le cose sono cambiate.
maurizio bartalucci
08-03-15, 18:10
Per inciso, i fanghi vengono chiamati fanghi di Kassebeer e decenni fa erano un must
:24:
Ma infatti non erano funzionali a creare zone idonee all'abbattimento degli no3?
Ma porca miseria ma come ti si formano tutti 'sti fanghi in acquario? :startle:
in realtà era partito tutto da un fatto accaduto in negozio con un altro avventore, a cui avevo assissito tempo fa; poi vista la mia curiosità su questi fanghi con il quale ogni tanto devo confrontarmi per via del deposito nella parte basale delle piante, ho deciso di approfondire l'argomento, poichè ci potrebbe essere una correlazione fra nitrati 0 (circa), fosfati 0 (circa), lampada led con la quale ho avuto da discutere qui sul forum mesi fa, e fanghi depositati in acquario.
se questi fosfati precipitati fossero disponibili sotto forma di fango in acquario, con il loro spostamento e la loro adesione alle superfici dell'acquario, le alghe potrebbero trovare un substrato nutritivo su cui insediarsi, questo scagionerebbe la lampada led che fino ad ora è stata ritenuta responsabile della formazione delle alghe per via del troppo blu.
Avvalora la mia ipotesi che la stessa lampada a parità di litraggio sempre con discus in acquario, non forma neppure un alghettina, in almeno altri due acquari, da altri utenti che la posseggono.
fabio, ho la possibilità di eseguire questo test in laboratorio di analisi chimiche, approssimativamente quante gocce di acido solforico posso mettere in 10 cc di acqua e fango??
se l'esito fosse positivo e penso che lo sia, fra le soluzioni che si possono consigliare si può sicuramente affermare: 1) la totale eliminazione dei fanghi sul fondo; 2) la coltura dei fanghi nel filtro finchè essi non tendano a riversarsi all'interno dell'acquario, e la loro eliminazione ?
la butto li tanto per fare due chiacchere: si potrebbe scrivere un articolo a riguardo circa l'importanza dei fanghi all'interno dell'acquario mostrandone anche gli effetti negativi come l'accumulo di fosfati non rivelabili con i test?
fabio scarpa
08-03-15, 20:35
:24:
Ma infatti non erano funzionali a creare zone idonee all'abbattimento degli no3?
E lo sono ancora, ci sono i pro ed i contro, i pro sono meno cambi di acqua, i contro sono il rilascio incontrollato di fosfati e la carica batterica latente, in una gestione otrac può andare dato che l'elevata acidità inibisce l'attività batterica (compresa quella del filtro).
fabio scarpa
08-03-15, 20:45
in realtà era partito tutto da un fatto accaduto in negozio con un altro avventore, a cui avevo assissito tempo fa; poi vista la mia curiosità su questi fanghi con il quale ogni tanto devo confrontarmi per via del deposito nella parte basale delle piante, ho deciso di approfondire l'argomento, poichè ci potrebbe essere una correlazione fra nitrati 0 (circa), fosfati 0 (circa), lampada led con la quale ho avuto da discutere qui sul forum mesi fa, e fanghi depositati in acquario.
se questi fosfati precipitati fossero disponibili sotto forma di fango in acquario, con il loro spostamento e la loro adesione alle superfici dell'acquario, le alghe potrebbero trovare un substrato nutritivo su cui insediarsi, questo scagionerebbe la lampada led che fino ad ora è stata ritenuta responsabile della formazione delle alghe per via del troppo blu.
Nella vasca che descrivi i fosfati letti sono 0, ma non è detto che siano davvero 0.
fabio, ho la possibilità di eseguire questo test in laboratorio di analisi chimiche, approssimativamente quante gocce di acido solforico posso mettere in 10 cc di acqua e fango??
Per le goce dipende, l'acido solforico è un acido ossidante, e ossida indistintamente tutto compreso il DOC, se l'acqua è pulita bastano 2-3 gocce, se c'è molto doc ne servono di più in proporzione, da provare senza esagerare causa interferenze.
se l'esito fosse positivo e penso che lo sia, fra le soluzioni che si possono consigliare si può sicuramente affermare:
1) la totale eliminazione dei fanghi sul fondo;
2) la coltura dei fanghi nel filtro finchè essi non tendano a riversarsi all'interno dell'acquario, e la loro eliminazione ?
3) la butto li tanto per fare due chiacchere: si potrebbe scrivere un articolo a riguardo circa l'importanza dei fanghi all'interno dell'acquario mostrandone anche gli effetti negativi come l'accumulo di fosfati non rivelabili con i test?
1) la cosa migliore!
2) come fai a sapere quando stanno mineralizzando i fosfati, e quando la carica batterica sta proliferando fuori controllo?
3) ci si può pensare, se fai la prova e affini il metodo ne riparliamo.
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