Sai che ti voglio bene ma una castroneria l'hai scritta.
Cosa c'entra lo zolfo? lo so che volevi scrivere azoto.
Siccome la discussione è interessante scendiamo un poco nel tecnico, la denitrificazione avviene in due fasi:
nitrato + ambiente riducente → nitrito + acqua
(NO3 + 2e- + 2H+ → NO2 + H2O)
nitrito + ambiente riducente → azoto + acqua
(NO2 + 3e- + 4H+ → 1/2N2↑ + 2H2O).
Si sottolinea che oltre il 90% di azoto rimosso deriva dalla DENITRIFICAZIONE dissimilatoria (conseguente alla respirazione batterica), mentre solo il 4÷10% viene rimosso dalla denitrificazione assimilatoria (legato alla sintesi di nuova biomassa).
I residui che si formano sono azoto, ossigeno ed anidride carbonica che si disperdono nell’aria, inoltre i denitrificanti ossidano le molecole organiche, composte da carbonio-idrogeno-ossigeno in anidride carbonica e acqua.
Una reazione globale di denitrificazione partendo da una molecola organica come il glucosio è:
glucosio + acido nitrico (nitrato) → azoto + anidride carbonica + acqua
(5C6H12O6 + 24HNO3 → 12N2↑ + 30CO2↑ + 42H2O).
Da qui si deduce che il glucosio è un ottimo alimento per i batteri denitrificanti in quanto viene ossidato a anidride carbonica e viene usato come sorgente di elettroni per ridurre il nitrato ad azoto gassoso.
Ci sono vari nutrienti per i batteri denitrificanti, l’importante è che ci sia un substrato carbonioso biodegradabile, si possono usare glucosio, saccarosio, lieviti, alcool etilico, alcool metilico (cancerogeno da non usare), c’è chi usa vodka o altre sostanze organiche, ma se possibile si cerca di usare almeno in parte le fonti organiche già presenti in acquario sotto forma di rifiuto organico dei pesci.
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